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La Germania è stata al centro del cinema mondiale in due momenti della sua storia: durante la Repubblica di Weimar (con Lubitsch, Murnau, Lang, Pabst e Ophuls) e negli anni '60 e '70 (con Kluge, Wenders, Fassbinder, Schlondorff, Straub e Thome). Ma, al di fuori di questi due periodi, è esistita un'industria le cui origini coincidono con quelle del cinema e le cui opere sono il riflesso dei tempi e delle condizioni del Paese: il cinema del Terzo Reich, controllato dai Goebbels, i film degli esuli antinazisti dispersi nel mondo o ancora la produzione della DEFA nella Repubblica Democratica e il "cinema di papà" nella Repubblica Federale. Bernard Eisenschitz traccia un profilo di queste complesse e appassionanti vicende.