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Uno dei più noti fotografi italiani interpreta mezzo secolo di storia vista attraverso gli ambienti e i volti che hanno segnato la vita milanese dagli anni Cinquanta ad oggi. Le immagini dedicate a Milano - benché non trascurino di ritrarre alcuni personaggi noti - rappresentano la vita e le persone "di tutti i giorni", secondo quella poetica avviata dal grande Henri Cartier-Bresson a cui Gianni Berengo Gardin si riallaccia. Il centro elegante della città e le periferie, i borghesi e gli operai, la solitudine e la festa, il lavoro e la noia, il gran teatro del sacro e la manifestazione politica. Qualsiasi sia il suo oggetto, la fotografia di Berengo Gardin è sempre curiosa, indagatrice, esploratrice, mai scontata. È una fotografia che possiede ancora lo "stupore" dell'immagine e che sa rivelarci le infinite sfumature di una città e di chi l'ha vissuta e la vive. Le immagini di "Gente di Milano", con la loro varietà, raccontano la ricchezza, le aspirazioni, le contraddizioni e le trasformazioni di una grande città. Ma al tempo stesso assumono un significato più ampio, divenendo un affresco corale della vita del nostro tempo.