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La rivoluzione è alle porte, l'ultima giustizia borghese si è spenta. A scuola si va per volantinare, manifestare, occupare, riunirsi in assemblea. Per Bruno, che ha quindici anni nel 1973, si spalancano inaspettate oasi di socializzazione, di appartenenza, di sollievo dalla responsabilità di pensare. Lui di suo sarebbe timido, delicato, pacifista a oltranza, ma pur di tuffarsi in questo magico fermento accantona volentieri ogni riserva e aderisce ciecamente alle nuove regole: il personale è politico, l'esproprio proletario, la gentilezza bandita e la promiscuità assoluta. Lo stato borghese si abbatte non si cambia. Tra femministe arrabbiate, maggioranza silenziosa e Katanga, non è sempre facile orientarsi, ma Bruno, rivoluzionario in erba, ce la mette tutta per non essere un compagno che sbaglia. Con esiti di irresistibile comicità.