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È arduo trovare un posto per mangiare a Milano dopo le undici di sera, e se la fame è chimica e il sesso ti ha impegnato su più fronti lo sbattimento è grande. Però di chiudere la serata morto con un tartufo in gola in piazza Duomo, Bosko Sadik non se l'aspettava. Come non si aspettava l'ispettore Arnaboldi che l'indagine sulla morte di quel macedone ben vestito lo catapultasse nelle Langhe a novembre, quando l'aria è satura del profumo di tartufo, che lui chiama puzza. Là le giornate scivolano presto nella notte, vino rosso e bagna cauda lasciano il posto a sushi e garage rock in locali insospettati in fondo a mille curve, e ha un bel dire un vecchio cercatore di tartufi che qualcuno gli ha sparato e si è pure rubato la cagnetta Pina, inseparabile compagna.