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Francoforte, nel profondo rosso del quartiere a luci rosse: i ceffi spietati del sedicente Esercito della ragione seminano il panico fra i commercianti. Un detective spaccone e low cost, Kemal Kayankaya, e un coriaceo boss di gelaterie ambulanti, Slibulsky, tentano di proteggere Romario, immigrato brasiliano proprietario di un ristorantino etnico, il Saudade. Quando si presentano da Romario per riscuotere una cifra allucinante, i due malviventi vengono stesi in un bagno di sangue. Ma per i tre superstiti, è l'inizio dell'inferno. Dietro il fantomatico Esercito c'è un gruppo di nazionalisti croati ben infiltrati nel mondo industriale e nelle istituzioni di Francoforte. Destreggiandosi fra feste "birra e gelati" in casa Slibulsky, funzionari comunali corrotti e viscidi industriali del settore alimentare, Kayankaya si imbatte in una tenera ragazzina croata che di garantito, nel proprio destino - Kismet - avrebbe solo il bordello... Conflitti etnici, traffico di documenti falsi e di anime, braccianti, armi, ragazzine: "Kismet" è una ricognizione alla stricnina in una delle più ricche e tremende metropoli europee. Scherzando, questo romanzo fa terribilmente sul serio.