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Il 15 dicembre 2007 Roberta incontra per la prima volta Bryce, un levriero scartato dal mondo delle corse e fortunosamente sopravvissuto a un destino che sembrava segnato. Ha deciso di adottarlo dopo averlo visto sul sito dell'European Greyhound Network, un'associazione senza scopo di lucro che offre una nuova vita a questi splendidi cani. Programmato fin dalla nascita per diventare un campione di velocità e alimentare il redditizio business delle corse e delle scommesse, Bryce viene acquistato e avviato alle gare, ma si rivela poco competitivo ed è allora rivenduto a un allevatore che vuole utilizzarlo per la riproduzione. Passa così da una gabbia all'altra, senza mai ricevere l'attenzione e l'affetto di cui ogni essere vivente ha bisogno e anzi, alla fine, viene abbandonato al buio, al freddo, privo di cibo e in mezzo ai suoi stessi escrementi. La storia di Bryce, salvato in Irlanda da un gruppo di volontari quando era ormai in condizioni disperate, è solo una delle tante "vite da cani" che ogni giorno in tutto il mondo finiscono tragicamente nel silenzio e nell'indifferenza. La sua felice conclusione dimostra però che è possibile un futuro di speranza e riscatto, grazie all'amore di persone appassionate e generose. In queste pagine, parallele e a volte intrecciate alla sua, scorrono anche le vicende di altri levrieri vittime della crudeltà e della cupidigia di uomini che li fanno nascere e vivere solo per il tempo in cui essi possono assicurare un guadagno.