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Facebook, Twitter, Instagram, WhatsApp... Viviamo nell'epoca della connettività, nell'era dell'immediatezza, della velocità. Siamo in grado di dialogare col mondo intero senza mettere un piede fuori di casa, possiamo sapere di un'attentato negli USA un attimo dopo l'esplosione. Abbiamo i mezzi per relazionarci con una facilità disarmante, eppure, siamo la società dell'individualismo. Siamo il prodotto dei social e, allo stesso tempo, la generazione dell'analfabetismo emotivo. Com'è possibile una tale contraddizione? "La solitudine nell'era dei social network" non vuole dare risposte, quanto piuttosto essere un punto di partenza per una presa di coscienza, un pretesto per allontanarsi dal mondo digitale ed entrare, anche solo per un attimo, nell'oscuro mondo della realtà.