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Ci sono libri scritti da sognatori. Libri come "L'uomo senza passato" che, pagina dopo pagina, raccontano storie memorabili, illuminate di tenerezza e di humour. Dopo un'aggressione in cui ha perso la memoria, M. si ritrova a vivere nella povertà estrema della periferia di Helsinki. Solo e malandato, incontra solidarietà e accoglienza in una comunità di senzatetto che vivono nella baraccopoli di container vicino al porto. Trova forse l'occasione di una nuova vita, ma soprattutto incontra Irma, triste volontaria dell'Esercito della Salvezza, di cui si invaghisce. Tra loro nasce un tenero legame e tutto sembra andare bene, fino a quando viene casualmente coinvolto in una rapina. La sua foto finisce sui giornali, la sua identità viene accertata e fa quindi ritorno a casa dalla moglie. Capisce subito, però, che quel passato non gli appartiene più, solo il presente può offrirgli una vera opportunità di riscatto. Con la sua vena surreale, Kaurismäki dà vita a un'umanità ricca di dignità e di spirito quanto povera di beni materiali. Diseredati moderni, ironici e stravaganti, i personaggi di questo libro sembrano emergere da un altro tempo. E mentre parte un nostalgico tango finlandese, Kaurismäki sembra dire che dimenticare il passato può essere a volte l'inizio di una rinascita. Intanto M. giorno dopo giorno, coraggiosamente, scopre la libertà, l'amicizia e l'amore. (Con una Nota di Peter von Bagh e la Postfazione di Goffredo Fofi)