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Il 15 aprile 1913, il quattro alberi "Posen", salpato da Amburgo due giorni prima, fa rotta verso sud con destinazione Valparaiso. Ma non è il porto d'arrivo che interessa il conte Franz von Karsch-Kurwitz, viaggiatore senza meta imbarcato all'ultimo momento sul veliero. Rampollo di un'aristocratica famiglia di possidenti terrieri della Pomerania, contro ogni tradizione nobiliare è di professione idrografo: da piccolo i bagni di mare l'avevano guarito da un'oscura malattia e adulto gli è rimasto il desiderio di conoscere quel potere liquido che l'ha salvato e di carpire i segreti. Trovare la legge che governa il moto ondoso, riassumere in un'unica formula matematica l'inarrestabile fluire del mare: questo è lo scopo dichiarato della sua precipitosa partenza che, a ben guardare, ha tutta l'aria di una fuga. Fuga dal peso del passato, da un matrimonio combinato o da se stesso. Ma i compagni di traversata, il commerciante di salnitro Moser, uomo dei fatti, e Totleben, classicista in esilio, non sono poi l'essenza di quei tempi nuovi in cui il suo mondo è destinato a scomparire? Oppure l'enigmatica olandese imbarcata a Lisbona, con il suo baule coperto e il suo fascino conturbante, cambierà rotta al suo futuro per portarlo a quell'isola del paradiso che gli appare da sempre nelle azzurre lontananze del sogno? Ma forse è solo con l'abbandonarsi al suo irriducibile fluire che la vita, come il mare, lascia intravedere il segreto dei suoi abissi.