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A più di sessant'anni dall'apparizione del Doctor Faustus, un lungo arco di tempo durante il quale c'è stata una spettacolare fioritura di letteratura critica su un'opera tanto ambigua - produzione che tuttavia, col passare del tempo, tende a diventare sempre di più o una ricostruzione filologica delle fonti utilizzate da Mann, o una ricognizione sulla stessa imponente letteratura secondaria sul romanzo, rinunciando a una sua interpretazione unitaria -, questo libro conduce un'analisi serrata tanto dal punto di vista delle motivazioni ideologiche e finanche psicologiche del suo autore, quanto da quello delle strategie poietiche e formali messe in atto per la sua creazione. Vengono esaminati il problema del germanesimo come categoria dello spirito e il ruolo specifico della musica (soprattutto Beethoven e Schönberg), la struttura a livelli temporali diversificati, l'assunzione all'interno del racconto di precisi riferimenti autobiografici, di interi brani di libri, di idee ed esperienze altrui (soprattutto Nietzsche e Adorno), la particolare consistenza dei personaggi e degli accadimenti, e in ultimo l'ardita struttura letterario-musicale che funziona da principio unificatore.