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Amedeo Maiuri è stato uno dei più grandi archeologi del Novecento. La sua infaticabile attività, durata più di mezzo secolo, spazia da Creta, Rodi e le isole del Dodecaneso fino alla Campania, dove ha compiuto clamorose scoperte soprattutto a Pompei, Ercolano, Cuma e nelle altre aree archeologiche dei Campi Flegrei. L'autore di questo saggio definisce "magica" l'archeologia di Maiuri perché è evocatrice di fatti e personaggi del passato, che risultano vivi e attuali, ben diversa, quindi, dall'archeologia intesa come studio di oggetti.