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Da sempre l'uomo si è pensato come "un grande miracolo", a metà tra l'animale e il divino, abitatore della Terra e proteso verso il cielo, deliziato dallo spirito e tormentato dalla carne. Questa "ambivalenza", almeno nella tradizione filosofica dell'Occidente, si è tradotta nel dualismo di anima e corpo, che rappresenta anche per la neurofisiologia, la psicologia e le scienze cognitive una ferita ancora aperta. In questo volume l'autore ricostruisce la genealogia di queste nozioni fondamentali, partendo da Omero e facendo tesoro delle parole di Aristofane, Socrate e Platone.