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Napoli è circondata da un territorio in continua e drammatica instabilità, con catastrofi quali eruzioni, terremoti, tsunami, accompagnati però da una straordinaria fertilità del suolo, mitezza climatica e ricchezza di testimonianze antiche. Il carattere paradossale del territorio e le contraddittorie caratteristiche urbanistiche e politico-sociali della città, che durante l'età moderna è stata tra le più popolose d'Europa e tra le più difficili da governare, hanno determinato il carattere della sua medicina, sia in senso pratico (rapporti tra curanti e pazienti, assistenza ospedaliera, controllo delle epidemie) sia in senso teorico. La scuola medica napoletana di età moderna ha infatti costruito una sua particolare medicina, che affonda le radici nelle filosofie naturalistiche del tardo Rinascimento e che incorpora o crea saperi innovativi, quali la chimica e la mineralogia, l'anatomia umana e comparata, nello sforzo di interpretare le malattie alla luce di una tradizione continuamente reinventata.