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La nascita della democrazia è legata al pensiero utopico, quale si andò sviluppando in Europa a partire dagli inizi del XVI secolo. Utopia, infatti, contrariamente al significato attribuitole dal linguaggio comune, non è un progetto perfetto e quindi irrealizzabile, bensì una proposta concreta per la costruzione di una società giusta. Il progetto utopico si pone, dunque, come testimonianza di coraggio civile e di speranza di un domani migliore, indicando di volta in volta ai popoli la strada verso l'emancipazione. Partendo da questi presupposti, "Democrazia, utopia, modernità" ricostruisce il filo rosso del farsi storico della democrazia che, muovendo dalla prima Rivoluzione inglese (1640-1660), attraversa e sostanzia di sé la Rivoluzione americana e francese con i dibattiti sulla natura dello Stato, sulla sovranità popolare e sul ruolo della religione e della donna.