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I "frammenti" di Filippo Secchieri configurano una gamma di spunti interpretativi sottesa dall'"ascolto della deiscenza del senso testuale": ovvero da una attesa sintonica, costante e molteplice, del dischiudersi semantico del testo, sullo sfondo della sequenza segno-testo-linguaggio. Ciò implica una "imprendibilità" del senso, un suo rivelarsi spontaneo entro i limiti della finitezza, in una temporalità aperta, coinvolgente testo e lettore. Rifiutando le distinzioni aprioristiche, le perifrasi esplicative, le stesse metodologie generalizzanti - per cui, nelle pagine di Secchieri, il metodo è una modalità di volta in volta funzionale, e la scientificità è subordinata all'ascolto - Secchieri segue un approccio ermeneutico nettamente differente dall'approccio tradizionalmente critico. Le istanze interpretative dello studioso ferrarese trovano eventuali antecedenti - oltre che nell'ultimo Barthes -,in Sartre, in Blanchot, in Derrida.