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In questo appassionato saggio, pubblicato sulla Westminster Review nel 1851, Harriet Taylor combatte strenuamente uno dei grandi scandali del suo tempo (e non solo): lo status di subordinazione della donna all'interno della vita politica e sociale. Un pamphlet che non va considerato soltanto un classico del pensiero femminista, ma anzitutto un inno alla valorizzazione delle facoltà individuali contro qualsiasi forma di segregazione - e come tale apprezzato da insospettabili ammiratori del calibro di Friedrich Nietzsche e Sigmund Freud.