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«Ci sono testi che affascinano a tal punto che quasi li si dimentica, ma che resuscitano talvolta in modo inatteso, ad esempio in occasione di un sogno. Ho potuto verificarlo per un racconto di Borges e alcuni romanzi dell'americano Dashiell Hammett che, a torto, è rimasto un autore oscuro. Sognavo di attraversare alcune città che avevo conosciuto ma che non riconoscevo, secondo la logica propria dei sogni. A San Francisco (il sogno mi ci aveva subito trasportato), assistevo a una scena orribile: alcuni poliziotti inseguivano un uomo e lo immobilizzavano contro un muro. Erano disposti a semicerchio attorno a lui e questa disposizione ricordava quelle dei protagonisti e del coro nella tragedia antica. Lo uccidevano a colpi di pistola con una crudeltà senza pari. L'uomo indossava una maschera (una testa di uccello rapace). Ma una volta tolta, l'uomo rivelava il mio volto, e non quello del dio».