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"Come si iscrive nell'ormai conchiuso itinerario filosofico di Heidegger un'opera come "Gelassenheit"? Che significato assume l'adozione di questa parola fondamentale della mistica speculativa cristiana nel contesto di una ricerca che ha per oggetto l'essenza del pensiero e il suo destino? Grazie a quale singolare processo ermeneutico una parola del "Religioso" diviene parola del "Pensiero"? Una risposta a tali interrogativi può unicamente trovarsi nella considerazione di un tema o problema che la letteratura su Heidegger raramente ha affrontato nei suoi termini essenziali, nella considearzione cioè del rapporto tra filosofi e religione, fra linguaggio filosofico e linguaggio religioso lungo tutto l'arco del suo pensiero." (Carlo Angelino)