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Nel dramma religioso del Cinquecento italiano, Renata di Francia, duchessa di Ferrara - figlia di Luigi XII e moglie del duca Ercole II d'Este -, di solida fede calvinista, fu una figura di grande rilievo. In corrispondenza per tutta la vita con Calvino, fondò a Ferrara un cenacolo dove si diffondevano libri "proibiti" e venivano ospitati molti protestanti ed "eretici" italiani, i quali spesso vi trovavano temporaneo rifugio dalle persecuzioni, talvolta prima di trasferirsi all'estero, contribuendo alla diffusione della libertà religiosa in Occidente. Processata dall'inquisizione e costretta all'abiura, segregata a palazzo fino alla morte del marito, lasciò l'Italia per Montargis, dove osò resistere persino alla cattolicissima e potente famiglia dei Guisa.