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L'opera si propone un lavoro critico sulle scritture generate dai processi migratori, esplorando le tematiche limitrofe dell'esilio, della diaspora, del viaggio, ed i complessi movimenti transculturali innescati dalla condizione postcoloniale; pertanto le trasformazioni della società italiana sono lette in relazione ai fenomeni della globalizzazione culturale negli altri paesi europei e negli altri continenti. Gli sguardi divaricati di quelle narrazioni, destabilizzano il punto di approdo e gli spazi delle origini, ne rendono la rappresentazione altamente dinamica, attraversata da impulsi di innovazione diffusa, tesa a ricucire lo scollamento fra territori, appartenenze, lingue, secondo le ambigue e mobili strategie della traduzione culturale che feconda gli spazi sterili della monocultura. L'impianto dell'opera richiama nella scansione delle rubriche l'acuità dei sensi, per attivare punti di osservazione mobili, che consentano di cogliere frammenti di transiti, incroci, trame e attraversamenti fra discorsi creativi diversamente atteggiati. I volumi precedenti (Clueb) hanno accolto inediti per l'Italia di E. Said, G. Anzaldúa, É. Glissant, K.Brathwaite, P. Gilroy.