Tab Article
Nostalgia, adolescenza, disillusione, scoperta di sé, amore e tradimento, il passare del tempo e delle stagioni della vita: questi sono gli ingredienti della scrittura di José Emilio Pacheco. E nella forma breve che la voce dell'autore messicano trova la sua vera forza, e questo libro raccoglie le sue prose più importanti: storie ironiche e delicate, i racconti più rappresentativi del Vento distante e del Principio del piacere, accanto a testi tradotti per la prima volta in italiano (tratti dalla raccolta Il sangue di Medusa), e infine la sua novella più celebre: «Le battaglie nel deserto». Che abbiano per protagonisti ragazzini perdutamente innamorati di donne mature, o adulti in crisi coniugale, questi racconti attingono a volte alla mitologia classica (il mito di Perseo serve da spunto per raccontare le schermaglie di gelosia di una coppia in difficoltà), più di frequente a una personale, intima mitologia dell'autore. Se l'età dell'innocenza è spesso la chiave di lettura attraverso cui raccontare il presente, i personaggi di Pacheco si muovono nella vita con tenacia e trasporto, testimoni inconsapevoli del cruciale mutamento di un Messico che, costretto tra leggende ancestrali e la modernità imperante, si fa poco a poco più simile a quello di oggi.