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Dal sole abbacinante del Sud, Michele risale la penisola fino alle nebbie della pianura padana che stemperano, nella loro pacata armonia, ogni asperità: i monti svaniscono, i boschi vengono inghiottiti dall'impalpabile bianca cortina. Una passaggio netto, quello di Michele, che improvvisamente lo scaraventa da essere un ragazzo all'età adulta. Distacco netto, doloroso, da quella terra a cui però non può più ritornare: mai più. Nulla adesso è scontato e la sua vita trascorrerà sospesa tra i fili che legano i vivi ai morti. Il passato però ritorna a presentargli il conto: improvvisamente le cose prendono una piega inattesa e Michele, conscio di dover pagare fino alla fine, si trasforma però, a sua volta, in colui che dovrà presentare il conto a chi gli ha sconvolto la vita e l'ha distrutta ai suoi amici: Antonio e Pinuccia. Un epilogo assolutamente inaspettato emozionerà il lettore e lo farà riflettere su questa frase: "la vita è un prestito che va restituito."