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"Quando ero bambino la sera della Coppa del mare era veramente un Natale d'agosto" Questo, in estrema sintesi, è quanto ha rappresentato per Livorno e per i livornesi l'ippodromo "Federico Caprilli". Un luogo dove si svolgeva un rito che celebrava come protagonista il Cavallo, rendendo la routine delle corse qualcosa di straordinario. Il luogo certamente aveva la sua importanza, con il mare proprio lì, a due passi dalla curva che guarda l'Ardenza. Il "Caprilli", però, ha chiuso i battenti il 26 dicembre 2015 e da allora la città sta attendendo di poter tornare a passare le serate sulle sue tribune, guardando le corse in pista. La chiusura dell'ippodromo ha cambiato anche la vita di chi ci lavorava e, spesso, ci viveva. Per questo l'autore ha deciso di raccontare questo vuoto attraverso la voce di alcuni di coloro che sono stati protagonisti della sua storia. Sono persone di varie età, uomini e donne, che per scelta o per semplice flusso delle loro vite familiari hanno fatto parte di quella comunità che si affacciava in via dei Pensieri e che ci offrono l'occasione di scoprire come in questi ultimi cinquant'anni il "Caprilli" sia stato non solo un luogo di lavoro ma anche una famiglia estesa, per alcuni l'unica. I personaggi che si raccontano e che raccontano l'ippodromo sono tredici. Ciascun ritratto è corredato da fotografie che testimoniano e arricchiscono le loro parole. Un viaggio nella memoria recente di un ippodromo che per molti versi è il cuore di Livorno.