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«Longevo, com'è longeva la fèlicitas della sua penna, Manrico Murzi trae energia vitale e ispirazione da Marciana Marina, che è la sua piccola patria, il suo buen retiro e il suo immancabile nostos. E dico nostos a ragion veduta, perché Manrico è un ulisside, essendoci nella sua biografia, non occasionalmente, le navi, i viaggi e il mare dell'Ellade, che, tuttavia, lo comprende non meno del Mar Ligure, su cui signoreggia Genova, la città che è la sua seconda patria e che ne definisce il profilo. Egli, infatti, tramite consapevole fra il paese elbano e la Superba, da intendersi come reductio ad unum di un'intera riviera, continua a scrivere una saga, che è quella, distribuita in un solco di lungo respiro storico, di un rapporto intenso. Forse vale la pena ricordare che fu il più grande porto italiano la sponda ideale cui si rivolse il sogno di centinaia di marinai, che da questa spiaggia, a bordo di decine di grandi velieri, solcarono il "regno ampio dei venti". Ma "saga", per Manrico vuol dire anche testimonianza, memoria e culto della pagina di quel grande scrittore di mare, suo concittadino, amico e sodale, che è stato Raffaello Brignetti, anche lui volto costantemente, in una vita purtroppo breve, a chiedere alla sua Heimat immagini, atmosfere, epos...» (Dalla Prefazione di Gianfranco Vanagolli)