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Iniziato come concorso fotografico nel 1939, sin da subito "Miss Italia" fissa nell'immaginario due tipi di bellezza e donna: la "bella italiana", sposa materna, e la "maggiorata", diva dalla vita sopra le righe. Questa dualità si spezza solo negli anni '60, quando compare un tipo di bellezza più democratizzata, artefice di sé e versatile, prêt-à-porter per pubblicità, moda, televisione e cinema. Grazie alle carte private del fondatore, il libro ricostruisce i primi vent'anni di Miss Italia, i più ricchi di novità, che hanno fatto da specchio alla ricostruzione economica e alla ridefinizione dei rapporti fra uomini e donne sconvolti dalla guerra.