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Il volume ricostruisce le dinamiche del contatto tra le varietà che compongono il repertorio linguistico degli emigrati italiani in epoca postunitaria. Per perseguire questo obiettivo si sottopone a esame linguistico un corpus di 227 documenti epistolari, in gran parte inediti, scritti da mittenti semicolti. Le lettere coprono un arco cronologico ampio (1880-19901, e sono inviate dalle maggiori mete dell'emigrazione italiana verso varie zone della Penisola: Lombardia, Veneto, Toscana, Abruzzo e Calabria. Il volume si basa innovativamente su un'analisi diretta dei testi, da cui si evince nella scrittura di emigrati una discreta influenza di dialetti e lingue d'arrivo in ambito fono morfologico, e una forte componente comune "italiana" nell'articolazione sintattica e testuale delle missive.