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Il "diritto" può essere considerato come la "risposta" (in termini di regole, doveri, diritti) che ciascun gruppo sociale fornisce ai problemi connessi alle "relazioni" che si svolgono all'interno del gruppo medesimo. I vari "diritti" si differenziano per il tipo di "problemi" dei quali si occupano e questo vale anche per il diritto tributario, il quale ha la particolarità di occuparsi di taluni "problemi" che, almeno fino a un certo punto, hanno carattere universale. II modo più classico di studiare il diritto è quello di partire proprio dalle "risposte" per come esse sono prefigurate dalle singole norme. In questo saggio si tenta di seguire l'approccio inverso, cercando di evidenziare, innanzi tutto, i problemi tipici della fiscalità (visti, per quanto possibile, nella loro "universalità") al fine dì comprendere fra quali soluzioni è possibile scegliere e, soprattutto, quali sono le conseguenze delle varie scelte. È un approccio rivolto a dare la massima concretezza allo studio del diritto tributario. Le formule normative e le categorie giuridiche, nel momento stesso in cui danno veste formale e astratta a talune soluzioni, tendono, inevitabilmente, anche a "mascherarne" l'effettiva rilevanza sociale. Tuttavia, la reale comprensione di quelle formule può essere conseguita solo avendo ben presente i concretissimi e assai rilevanti problemi che esse sono dirette a risolvere e, quindi, la responsabilità che incombe su tutti coloro che concorrono a creare il "diritto", ossia sul legislatore che pone le singole disposizioni e sugli interpreti che, a vario titolo, le interpretano e le rendono effettive.