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Nello scenario dell'attuale sviluppo tecnologico, che amplia il governo dei fenomeni legati alla procreazione, al giurista si richiede anzitutto di dirimere i problemi connessi all'accertamento della genitorialità, sulla base della razionalità propria dei criteri dell'interpretazione della legge. Il presente lavoro si confronta con queste tematiche, discutendo il primato del principio di verità nella filiazione, il quale presenta il rischio di frantumazione della storia personale, se ricostruito sul tracciato di una vicenda solo genealogica. Il dato biologico (recte genetico) resta pur sempre, sul piano normativo, componente fondamentale dell'identità personale e del preminente "interesse del figlio". In tale prospettiva viene proposta la rilettura di fattispecie relative a recenti arresti giurisprudenziali che hanno fatto scalpore. Il lavoro si conclude analizzando le possibili pretese patrimoniali dei soggetti coinvolti nei casi esemplari presi in esame. Le pieghe dell'attuale regime sono sviluppate con richiami comparatistici e in chiave de iure condendo, anche grazie a un'analisi dell'impatto della regolamentazione suggerita.