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Per trentacinque anni il ricco rampollo Henry Dunbar ha vissuto un esilio dorato in India, allontanato dalla famiglia, in attesa che la natia Inghilterra dimenticasse una truffa commessa nella sua giovinezza libertina e dissipata. Ma alla morte del padre per lui è tempo di tornare a Londra, a reclamare il proprio posto nell'alta società e nella banca di famiglia, e a ritrovare la figlia, che non vede da quando era bambina. Ad accogliere Dunbar al suo arrivo c'è l'uomo che fu suo complice nella truffa, il servitore Joseph Wilmot, il quale al contrario di Henry non ha avuto il privilegio di una seconda possibilità, e ha perso tutto. Da questo incontro fatale si dispiegheranno, con uso sapiente della suspense, il mistero di un omicidio e le investigazioni di Scotland Yard, fino al capovolgimento finale. Pubblicato nel 1864, "Henry Dunbar" è uno dei capolavori di Mary Elizabeth Braddon, che precorre il giallo e il poliziesco e colora con le tinte della narrativa di genere una dura critica sociale, qui nella prima traduzione moderna in italiano.