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Contemporaneo e nemico di Heinrich Heine, August von Platen fu una presenza inquieta nella Germania dominata dall'astro di Goethe ma già percorsa da istanze romantiche. Nel percorso solitario di Platen giocò un ruolo fondamentale il mito della bellezza, espresso in una poesia che aspira al nitore e alla perfezione della lirica classica, e che trova il proprio compimento nella realtà italiani. Dopo le importanti ma episodiche versioni carducciane di alcune liriche plateniane e alcune piccole sillogi risalenti ormai a più di un secolo fa, il volume presenta, corredata di un ampio apparato, una vasta scelta della copiosa produzione poetica di August von Platen.