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Nella notte dell'equinozio di autunno, il segretario di cancelleria Tusmann sente dei colpi sordi per la strada: è uno straniero che, avvolto in un mantello nero e vestito in una foggia alla moda di duecento anni prima, batte al portone di un palazzo sostenendo di reclamare la sua sposa. Inizia così una storia di «fidanzati, matrimoni, segretari di cancelleria, giostre, processi di streghe, diavoli, maghi e altre piacevoli cose», una novella tutta pervasa dalla luce dell'ironia hoffmaniana. Nella "Sposa tirata a sorte" incontriamo uno scorcio del vecchio mondo provinciale tedesco, e di Berlino in particolare, e una caricatura della dotta pignoleria tedesca, in un'opera ricca di umanità e comicità tra le più significative dell'autore.