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Accade che un fatto di cronaca colpisca la fantasia degli artisti, dando vita a opere che a partire dal dato storico se ne distaccano, iniziando un dialogo tra loro ed entrando in modo indelebile nell'immaginario culturale. È ciò che è successo con i fatti di Falun: nel 1719, dopo cinquant'anni da un crollo in miniera, un corpo di ragazzo viene ritrovato intatto, ancora giovane e bello, ed è riconosciuto solo da una donna ormai anziana. Di questo hanno scritto J.P. Hebel, autore classico nei Paesi mitteleuropei ma sconosciuto in Italia, e E.T.A. Hoffmann (e prima di loro G.H. von Schubert e dopo di loro Hofmannsthal e Wagner). Mentre Hoffmann in "Le miniere di Falun" ne esplora l'aspetto magico e psicologico, in "Ricongiungimento insperato" Hebel si concentra sulla forza dell'amore e della fedeltà, eterne quanto le forze della natura, creando un vero e proprio gioiello da riscoprire, che entusiasmò Goethe, Canetti e Benjamin, e di cui Franz Kafka arrivò a dire: "È la storia più meravigliosa che esista!".