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"li legno, in cui è tagliato Pinocchio, è l'umanità" ha scritto Bene-detto Croce. Alberto Savinio definisce le avventure dell'immortale burattino "la Bibbia del cuore". Un numero 240, perché tante sono le traduzioni delle "Avventure di Pinocchio" che girano nel mondo, vale a trasformare un successo di pubblico ininterrotto dal1881 in un caso unico nella nostra storia letteraria. Passando dallibro alla tv con Comencini, nonché al cinema con Benigni e con Disney, questo eroe diverso, senza ascendenti né discendenti, ha confermato la sua capacità di sedurre i geni come Tolstoj non meno che i bambini, i genitori non meno che i figli. A confrontarsi col fiorentino Carlo Lorenzini in arte Collodi, classe 1826, con il suo Geppetto e la sua Fata, sono in questo libro quattro toscani: tre grandi firme della carta stampata, Indro Montanelli, Pietro Pancrazi e Giovanni Papini, introdotti da uno showman d'eccezione quale Paolo Poli, misuratosi più volte con Pinocchio, con la sua straordinaria voglia di esistere.