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Spesso la musica è stata chiamata in causa dalla letteratura per dare voce alla inafferrabile dimensione del fantastico. È sempre parsa l'arte più prossima a far percepire l'indicibile. In effetti, la musica ha cercato di crearsi un vero e proprio vocabolario da applicare al magico e al sovrannaturale, trasformandolo nel tempo dal meraviglioso fiabesco del Settecento agli elfi romantici fino ad arrivare alle prospettive inquietanti dell'incubo e della follia che esplodono nel XX secolo. Elisabetta Fava seleziona un'angolazione essenziale di questo argomento: il Lied per voce e pianoforte, che quando si avventura nella terra misteriosa del fantastico sfida i compositori a trovare soluzioni capaci di far percepire questo slittamento dal reale all'impossibile, dal concreto all'immateriale. Dalle intonazioni pionieristiche della ballata Lenore di Gottfried Bürger, icona del gotico orrifico, fino alle sottigliezze della scrittura di Hugo Wolf passando per le straordinarie, diverse invenzioni di Schubert, Loewe, Schumann, Berlioz, Musorgskij, questo libro riscopre le potenzialità di una scrittura musicale enigmatica e sfuggente, declinata in mille diverse sfaccettature per suggerire ciò che per definizione sfugge a qualsiasi possibilità di conoscenza e di comprensione.