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Il saggio, con un pizzico di ironia e qualche gradevole digressione, affronta temi di grandissimo rilievo, con una lunga storia alle spalle. L'Autore passa dall'aritmetica all'analisi matematica, chiamando in causa i concetti più disparati. Si inizia con i numeri decimali periodici per passare al concetto di limite e a molto altro, ma lo scritto non si esaurisce con la sola matematica, da subito viene introdotto un parallelismo che funge da filo conduttore per l'intera trattazione: il paragone tra il cervello umano e un computer. Sebbene, infatti, nelle prime pagine sembra che ci si soffermi principalmente sui numeri, si comprende a poco a poco che a interessare l'Autore è soprattutto l'essere umano e la sua capacità di percepire il reale, di comprenderlo. Di fronte agli interrogativi che scaturiscono dall'analisi di realtà e percezione, l'Autore non si pone come il portatore di una soluzione universale, al contrario, le domande restano senza una risposta univoca e hanno piuttosto l'effetto di indurre il lettore alla riflessione. Grazie alla forma non rigorosamente saggistica, ma che tuttavia conserva la precisione di un'opera scientifica, lo scritto è accessibile a tutti coloro che volessero accostarsi agli argomenti trattati.