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Ho intitolato questa raccolta di poesie "Orizzonti", perché la parola orizzonte non ha solamente il significato ottico della linea apparente sino alla quale si può spingere lo sguardo umano, là dove il cielo sembra unirsi alla terra o al mare, ma ha anche molti altri significati a livello psicologico, che in via di metafora indicano i confini verso i quali lo spirito umano intende indirizzare la sua ricerca di vita. La presente silloge è composta di due parti ben distinte: la prima è formata da poesie a verso libero nelle quali sono forti le domande sul senso della vita, sulle istanze spirituali dell'uomo, sul dolore nel mondo e sul tempo infinito, che ci attende nel futuro; la seconda invece è composta solo da poesie haiku nelle quali, secondo la tradizione giapponese, il poeta esprime prevalentemente le sensazioni che prova avanti alle manifestazioni della natura, anche le più piccole, percependo sensi di gioia, di dolore e di stupore, vissuti come in simbiosi emotiva con la natura stessa. La poesia haiku, per mera informazione, è sorta in Giappone nel diciassettesimo secolo ed è basata su una metrica di tre brevi versi, rispettivamente di cinque, sette e cinque sillabe; in essi il poeta, data la loro brevità, cerca di dipingere con poche parole le immagini e le sensazioni, che lo colpiscono, e di trasmetterle al lettore, esprimendole con una immediatezza visiva simile a quella della pittura impressionista.