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La poesia di Mario Fresa si mostra capace di assommare e di confondere le tonalità più disparate, perché pronta ad accogliere, nel suo violento trasformarsi, virate stilistiche improvvise, rigerminanti prospettive, movenze nervose e sorprendenti che sempre la rendono sospesa e obliqua, ponendola in bilico tra la visione paradossale e l'osservazione lucida, disincantata e quieta della realtà. In questo suo nuovo libro, Fresa disegna una scrittura rovente di vita e di energia che mette in fusione, continuamente, il comico e il drammatico, l'onirico e il quotidiano. Gli inauditi accostamenti visionari, le tensioni espressionistiche, le descrizioni formidabili e incalzanti che percorrono, senza sosta, il corpo di questa raccolta fanno emergere, allora, un'inquieta, vitalissima costruzione polifonica, un gioco libero e straniante, sempre felicemente agile e intricato, enigmatico e lieve nel medesimo tempo.