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Bucarest è oggi una città di due milioni di abitanti, da venti anni abbandonata, che non ha bisogno di un progetto a scala urbana (per altro tutti i grandi progetti per la città hanno fallito), ma che, a partire dallo studio di tutti questi spazi interstiziali di proprietà pubblica, deve individuare una propria strategia. Una strategia alla grande scala che rifletta su luoghi alla scala architettonica. Una città composta di frammenti, non scarti, ma luoghi del progetto: "spazi in attesa" di un possibile prosecuzione del processo di genesi di una città più volte incompiuta. A conclusione di questo percorso viene proposto uno scenario possibile: in un periodo di crisi globale sarà difficile trovare risorse dirette che possano mettere in moto queste micro trasformazioni a grande scala. Si auspica, come per altro già si inizia ad osservare in parte della città, che l'entrata a regime dei Corridoi Pan-Europei, in particolare il Danubio o Corridoio VII, possa reinserire Bucarest nel network continentale e dunque trovare, a partire da questo suo ritrovato ruolo, le risorse necessarie ad andare oltre il suo essere città in attesa.