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"Ciò che mi ha portato in queste terre è stata la volontà di visitare, e se possibile aiutare, le popolazioni dell'Etiopia più derelitte, dimenticate dal resto del mondo. Le donne e i bambini sono costretti ogni mattina a fare chilometri e chilometri a piedi per andare a riempire delle taniche d'acqua. Donare un pozzo d'acqua potabile a queste persone significa dar modo ai bambini di andare a scuola, di studiare, invece che camminare ore per andare a prendere l'acqua. Lo stesso vale per le donne, costrette a camminare per ore ogni mattina. Ma a parte la fatica e il tempo perso, non dimentichiamo quanto può essere nociva per la salute quell'acqua inquinata. A giugno 2015 sono andato in Etiopia, nel Tigray, ad inaugurare alcuni pozzi d'acqua potabile fatti costruire e donati da me e da altre persone".