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«A stupire - e a incantare - in questa nuova raccolta di Anna Bani è innanzitutto la levità del volo, del vuoto aereo-ondoso delle parole che si librano in traiettorie iperuraniche con disinvolta grazia e insieme un piglio possente. All'impalpabile leggerezza del lessico e del fraseggio lirico si accompagna permanentemente una densità adamantina, che fa percepire lo spessore dei contenuti concettuali e la qualità specifica di una ispirazione mai disattesa...»(Dall'Introduzione di Silvio Raffo)