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"Ricordava un autore come Auden che ogni qualvolta in poesia tornano ad agitarsi gli 'irati flutti', vuol dire che la società, non solo il singolo, è scossa da pesanti perturbazioni. Il mare è la scenografia prediletta dalle allegorie sociali, dai grandi quadri; come quello che di testo in testo il giovane poeta de La terra del rimorso ha cercato di mettere insieme, mostrando una padronanza espressiva che lo colloca su ben altro piano di maturità da quello della sua anagrafe. Così la 'terra del rimorso' si attesta anche come la terra del disagio, del rifiuto, dell'inadempienza; il disagio che mette a confronto, in una guerra tristissima, i poveri coi poveri; il rifiuto di una tradizione non ancora portata a compimento ma cristallizzata in una vetrina ludica altrettanto triste; l'inadempienza verso quanto si sarebbe potuto fare e ancora è ben lungi dall'essere fatto." (Dalla prefazione di Roberto Deidier)