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"Grancini decolla dal pianeta miocardico. Lui che sa tutto del cuore, della sua sismicità fertile e minacciosa, sentimentale e crudele. Nel suo lavoro poetico trascorso sopra questo pianeta parkinsoniano si muoveva un evangelio, come un presepe realisticamente d'invenzione, vicinissimo o molto lontano. Ora, in questa raccolta, è come passato attraverso gli stati di aggregazione della materia: solido, liquido e gassoso. I corpi lasciano posto alle anime e queste, a loro volta, all'infinito dello spazio e al riposizionamento del tempo. Come nei libri antichi, dopo la fisica compare, giustapposta ed eterna, la metafisica. È una scrittura, quella odierna di questo autore, che cogliamo in quanto tracciata ma che avrebbe potuto essere solo pronunciata, fino anche a diventare esclusivamente pensata oppure immaginata. I battiti del cuore si possono contare o cantare. E il protagonista disegnato e veritiero di questo scrivere indossa un'armatura esterna, mentre all'interno un usignolo canta impazientemente la sua propria libertà." (dalla nota di Guido Oldani)