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La raccolta poetica "Disarmare il nome" è un tentativo di rappresentare la difficoltà di conoscere e di comprendere, di mostrare i limiti della parola e del nostro sguardo sulla realtà. Di fronte alle cose e al mondo che non tornano, che sfuggono alla conoscenza e al possesso, c'è un soggetto incerto dal quale queste poesie vogliono partire, con gli strumenti del dubbio e dello spaesamento, per cercare le tracce di una condizione etica, di un atteggiamento che nella mancanza di punti di riferimento (o di soluzioni) possa ancora considerarsi consapevole, autonomo, responsabile. Nelle poesie di Roberto Ariagno entrano in gioco la memoria, i ricordi, le sensazioni dell'autore ma anche dipinti di "nature morte" che evocano invece un qualcosa di ben preciso, ovvero i sentimenti che scaturiscono da esperienze di vita, o da ciò che ancora si deve vivere.