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Non si vuole creare con questa collana una sorta di museo di lingue in via di estinzione, né di curiosità esotiche. Le premesse sono altre. Non per nulla il Brasile è stato scelto come primo territorio con cui inaugurare la serie, con una lingua che pochi avranno mai sentito citare: il nheengatu. Il Brasile è considerato il Paese con la più alta biodiversità. Ciò significa un primato invidiabile e un tesoro prezioso. Ma se la biodiversità è un requisito imprescindibile per l'equilibrio del pianeta, anche l'equilibrio di rapporti tra gli abitanti del pianeta è fondamentale e come si raggiunge l'equilibrio se non a partire dalle lingue che mettono gli oltre sette miliardi di abitanti in contatto tra loro? La diversità etnico-linguistica garantisce il rispetto fra diverse visioni del mondo e logiche di gestione dei rapporti con la natura. In questa chiave non esistono lingue minori o maggiori, tutte sono sullo stesso piano e solo se accettiamo questa visione potremo garantire la sopravvivenza di lingue che non sono in pericolo di estinzione di per sé, ma che noi stiamo uccidendo.