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L'eredità razionalista e illuminista dei genitori di Mary Shelley e le influenze del Romanticismo, con i suoi conflitti e i tormenti, hanno trovato in Frankenstein un eterno respiro postumo, macabramente simile a quello della Creatura. La piccola Mary non si è limitata a eseguire un mero calco di personaggi e tematiche: li ha invece riassemblati e sguinzagliati all'interno di un'opera convoluta e oscura, asciutta di verità rassicuranti e voce della smitizzazione, chiudendoci per sempre alle spalle la caverna di Platone e le sue ombre bugiarde.