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"Avete visto un mio poemetto intitolato 'Rosalind e Helen'? È stata una cosa improvvisata, e credo valga poco. Se desiderate leggerlo, posso mandarvelo". Scriveva così Shelley a Lord Byron nella primavera del 1820 a proposito del suo poemetto. "Rosalind e Helen" non è una "cosa improvvisata", ma una piccola perla che racchiude i temi principali della poetica shelleyana: l'amore, la ribellione verso la tirannia politica e religiosa, la speranza. Questo poemetto "di poco valore" è inoltre la prima opera che il "Moderno Prometeo" Percy Bysshe Shelley porta a termine in Italia e che inaugura la stagione delle opere mature.