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Negli anni compresi fra il 1815 e il 1822, vagabondando fra Inghilterra e Italia, Shelley riempì i suoi quaderni non solo dei versi che lo avrebbero reso famoso per l'eternità, ma anche di pagine in prosa. Nel caleidoscopio della sua produzione, i cristalli luminosi della filosofia, della metafisica, della critica letteraria e artistica, della narrativa di diletto si mescolano e si ricombinano vivacemente, inserendosi nel colorato mosaico della creatività shelleyiana. Questa raccolta intende rendere omaggio all'ecletticità del grande poeta romantico, scrittore prolifico ed entusiasta tanto nella lirica quanto nella saggistica.