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Travolta dalla tecnologia digitale, destituita delle sue funzioni essenziali, la fotografia è diventata ormai qualcosa di diverso da quanto per anni, potremmo dire per secoli, siamo stati abituati a pensare. Contro l'attuale sconcerto, se non addirittura cecità fotografica, Joan Fontcuberta, fotografo, studioso e attento osservatore della contemporanea "società delle immagini", in questo libro esamina quel che rimane, oggi, della fotografia. A proposito di una foto possiamo ancora parlare di autenticità o di documento attendibile? E cosa resta, in questo momento di cambiamento, di quei valori che negli anni hanno permesso alla fotografia di modellare lo sguardo moderno e contribuire, in un certo modo, alla nostra felicità? Fedele al principio che una fotografia vale più di mille bugie, Fontcuberta ci porta in un viaggio ironico ed erudito intorno a cosa sia la nuova fotografia (digitale) e ci spiega in che modo dobbiamo imparare a non temere, ma anzi assecondare, lo smarrimento fotografico che ci provoca. Riflessioni critiche ed evocazioni poetiche si alternano in questo libro intorno al valore di una nuova, postmoderna (foto) camera di Pandora. Una camera delle meraviglie che non si limita più a descrivere il nostro ambiente, ma vuole mettere in ordine e in chiaro i nostri sentimenti, la nostra memoria e la nostra vita. L'arte della luce aspira ora a diventare arte della lucidità.