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Pietro Donzelli (Montecarlo 1915 - Milano 1998) entra a far parte, nel 1946, del Circolo Fotografico Milanese. Sono anni in cui la cultura fotografica è animata dal fervente dibattito fra astrazione e realismo, fra valore documentario e formalismo delle immagini. Traendo ispirazione dalla poetica neorealista, Donzelli sceglie di documentare la vita rurale e preindustriale degli anni difficili del dopoguerra, realizzando immagini di raffinato equilibrio formale e cromatico, intrise di malinconica bellezza e di intensa umanità. Il volume, introdotto da Piero Racanicchi, raccoglie 200 delle migliori fotografie dell'autore, insieme ad una autobiografia inedita e un saggio di Achille Bonito Oliva.