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Astra Sahondjian naso: negli ultimi anni dell'Ottocento nella culla del prestigio e della cultura dell'antica Armenia. Spirito ribelle, femminista ante litteram, rompe le maglie della tradizione facendo valere i propri ideali e rincorrendo le proprie passioni. Si oppone ai canoni imposti alle donne del tempo e sceglie il proprio marito, Setrag Tokadjian, editore di un quotidiano liberale; è tra le prime donne a diventare giornalista, e, ad Atene, fonda una prestigiosa casa di moda. Ma la vita non sarà facile per lei: sono gli anni del Medz yeghern, "il grande crimine", la deportazione e uccisione degli armeni condotta dall'impero ottomano. Sua sorella viene barbaramente rapita e lei si ritrova presto costretta a un 'esistenza da profuga, che la spinge a viaggiare in cinque paesi nell'arco di quarant'anni. Nel dramma dell'esilio e della persecuzione, tuttavia Astra resterà fedele a se stessa, un'eroina riluttante che si rifiuta di essere vittima e che lotta costantemente contro un destino avverso, riuscendolo a domare con incrollabile accettazione. Una storia che abbraccia due generazioni, un racconto sull'amore, la perdita e la sopravvivenza. Prefazione di Antonia Arslan.